Per quanto riguarda invece la tradizione italiana, i massimi
esponenti di quest'arte sono i fratelli Ruggieri. Nel 1743, all’epoca della
corte di Versailles, Luigi XV (pronipote
del re sole), viene a conoscenza di un nuovo spettacolo pirotecnico messo in
scena da cinque fratelli di Bologna, e li invita; i Ruggieri vengono cosi
nominati artificieri della corte di Francia.
Questi, utilizzando meccanismi che si accendevano da soli (ruote che
girando accendevano altre ruote di petardi) o fuochi d’artificio (fissi e mobili)
che si innescavano a vicenda, mettevano in scena spettacoli talmente particolari
da lasciare il pubblico a bocca aperta, tanto da essere in grado di contribuire
ad esaltare la figura ed i meriti del giovane re.
Ancora più importante sarà la nuova generazione della famiglia,
infatti è proprio Claude Ruggieri a mettere in scena i primi fuochi artificiali
di colore verde, per le nozze di Napoleone Bonaparte nel 1810. Ma l'invenzione più spettacolare di questa ditta risale alla Parigi
del 1830, quando il già noto Claude decise di costruire un enorme razzo, che
lanciò in aria con una pecora al suo interno (la quale tornò a terra sana e
salva grazie all'uso di un paracadute). E' proprio questo primo razzo a lunga
gittata a rappresentare l'origine dei missili balistici.
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